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Rubrica Salute al naturale

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Il rischio di essere intolleranti

Non parleremo qui dell’intolleranza contro cui volgeva la sua penna Voltaire, quella tra uomini, così diffusa in quest’epoca d’integralismi, ma delle intolleranze, soprattutto di quelle alimentari.

Vediamo innanzitutto di capire di cosa si tratta.

Il sistema immunitario ha un meccanismo per riconoscere gli agenti dannosi all’organismo detti antigeni (Ag)  e di eliminarli tramite la produzione di anticorpi (Ab dall’inglese anti - body).

Quando il delicato equilibrio del sistema immunitario si altera, tra l’altro si possono verificare delle reazioni eccessive agli antigeni, che danno luogo alle allergie o alle intolleranze.

Quest’ultime sono le più insidiose, perché i sintomi sono difficili da individuare:

  • Sono difficili da individuare, numerosissimi e molto diversi (v. esempi). È quindi praticamente impossibile arrivare ad una diagnosi di intolleranza dalla loro analisi...

  • Possono verificarsi anche diverso tempo dopo l’entrata in contatto con gli anticorpi.

  • Si verificano solo quando viene superata una certa soglia. Per semplificare, una persona intollerante ai pomodori può avere la reazione solo se ne mangia più di uno, magari uno a pranzo ed una a cena. Il giorno che ne mangia solo uno a pranzo non ha sintomi.

  • Possono verificarsi solo in presenza di una combinazione simultanea di allergeni, esempio pomodoro e cavoli.

Da questo si capisce bene come sia difficile diagnosticare le intolleranze. Al massimo dalla sintomatologia si può avere qualche sospetto.

Inoltre la diffusione delle intolleranze è difficile da stimare, perché nella maggioranza dei casi non viene diagnosticata; il numero di casi accertati è di uno su 100/150 persone ed è in continuo aumento.

Cause

Anche qui, come per lo stress, l’imputato principale è il modello di vita tipica della nostra società. Nelle società primitive il problema è sconosciuto.

I lettori più attenti avranno già colto varie similitudini con lo stress, che come al solito è una delle cause scatenanti.

Altre cause frequenti sono la disbiosi e la candida albicans, l’alimentazione, gli agenti inquinanti e le sostanze chimiche, l’eccesso di antibiotici e le cure sintomatiche.

 Celiachia

Una particolare forma d’intolleranza molto diffusa, soprattutto tra i giovani, è quella al glutine o, meglio, ad un gruppo di proteine in esso contenute: le gliadine.

Purtroppo il glutine, anche se è stato introdotto nella nostra dieta solo di recente (diecimila anni), è presente nei cereali quali il frumento, l’avena, la segale, l’orzo e nei loro derivati, quindi in molti piatti e prodotti della nostra cucina, ma non solo.

In alcuni casi la soglia d’intolleranza è molto bassa, e basta l’inalazione od il contatto epidermico con la farina per scatenare la reazione. Nei casi più gravi si può arrivare a shock anafilattici (crisi respiratoria, brusche cadute di pressione arteriosa, perdita di coscienza e persino morte).

La celiachia ha una causa genetica, ma viene attivato dalla dieta, in cui probabilmente ha un ruolo importante l’introduzione troppo anticipata del latte vaccino nello svezzamento.

Attenzione, anche la celiachia viene diagnosticata solo di rado e ci sono,tra l’altro, forme leggere, mascherate ma comunque pericolose.

Nel sito di Laura Quinti potrete trovare altre informazioni e le tabelle degli alimenti contenenti il glutine.

Scoprire le intolleranze (e non sottovalutarle!)

Le intolleranze danno luogo a disturbi che creano situazioni di grande fastidio, anche se non sono patologie invalidanti. Ma, attenzione: oltre alle difficoltà che portano allo svolgimento dell’esistenza, creano un terreno su cui si possono instaurare della patologie anche molto gravi, a cominciare dalle malattie autoimmuni. Perciò è molto importante individuarle. Esistono fondamentalmente due modi di diagnosticarle:  i test del sangue e la biorisonanza.

I primi, anche se ci sono più usuali come concetto, hanno il grave limite di essere attendibili solo quando riconoscono una sostanza intollerante (test positivi). Per intenderci se risulta un’intolleranza alla caffeina il risultato è certo, ma ci possono essere altre intolleranze (ed in genere ci sono) in qualcuna delle sostanze date per buone. L’inconveniente è comune a tutti i metodi di questa classe, per quanto siano sofisticati.

La biorisonanza, di cui fa parte la bioelettronica, indaga sulle piccole variazioni dei potenziali dell’organismo al contatto con le sostanze cui è intollerante.

Sono sicuri sia i risultati positivi che quelli negativi, ma non può essere fatto da chiunque. Funzionano solo se l’operatore è veramente capace (maggiori dettagli).

 Diventare tolleranti

Una volta scoperto a quali sostanze siamo intolleranti, bisogna evitare di entrarne in contatto per passare poi alla fase di superamento.

Come al solito non esiste una ricetta o uno strumento comune per tutti: ogni individuo deve seguire un percorso diverso, adatto a sé.

Le tecniche sono molte, in genere si basano sulla reintroduzione controllata, ma ci sono casi in cui è necessario usare una desensibilizzazione omeopatica o altre tecniche.

Il trattamento va sempre accompagnato da drenaggio (eliminazione delle tossine), ripristino delle funzionalità intestinali e riequilibrio della funzionalità immunitaria.

Anche se alcune forme non possono essere superate del tutto, con le terapie naturali un miglioramento sostanziale si ottiene sempre.

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