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Rubrica Salute al naturale

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I nostri più amati collaboratori ci distruggono

I cellulari, inseparabili compagni di lavoro e di casa sono estremamente dannosi per la salute.

Assolutamente falso, dicono in molti, non esistono prove scientifiche.

In realtà le prove ci sono, ed ancora una volta basta il semplice buon senso, cioè ragionare senza farsi condizionare dalla propaganda.

I cellulari (ed anche i cordless) emettono radiazioni elettromagnetiche ad alta potenza, nella fascia dei 900 MHz – 2.4 GHz. Quella dei forni a microonde.

Le radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti sono dannose alla salute?

Prima di addentrarci nei risultati della ricerca esaminiamo alcune informazioni disponibili da anni.

Negli anni ’50 negli USA si registrarono vari casi di antennisti radar precocemente invecchiati. Si scoprì che la causa erano le radiazioni emesse dall’antenna, tanto che questa patologia venne chiamata dai giornali “sindrome dell’uomo radar”.

Le radiazioni non ionizzanti sono utilizzate anche in campo militare per provocare danni alle persone (ad esempio in URRS furono convogliate sull’ambasciata di un paese poco amato, ed i quel periodo due ambasciatori di fila si ammalarono di cancro) ed il malfunzionamento di apparati elettronici.

Si tratta ovviamente di ricerche segrete, ma è noto che una delle prime auto controllate dal computer a bordo (non diciamo la marca, si tratta di una casa tedesca) passando attraverso un campo elettromagnetico molto intenso perse il controllo ed uscì di strada; fatto contribuì a dare impulso alla ricerca bellica.

Gli effetti documentati

Le radiazioni dei cellulari (e dei ripetitori) interferiscono con il DNA delle cellule e col loro meccanismo di riparazione (Journal of Cellular Biochemistry).

L’effetto maggiore documentato si ha sul cervello; ad esempio alla University of Washingthon il Dr. Lai (che tra l’altro nel ’99 ha presentato i suoi lavori al convegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Erice) ha dimostrato che anche piccole dosi ripetute di radiazioni, come  quelle dei cordless, si accumulano e provocano lesioni ai tessuti.

Recentemente sono stati accolti dalla comunità scientifica degli studi italiani sull’effetto dei cellulari nelle cellule tumorali del cervello.

Non solo cellulari

Mettere proprio sulla testa una sorgente di microonde ad alta intensità è un gesto sconsiderato, e tale rimane anche se non riusciamo farne a meno.

La Motorola, i primi tempi, consigliava di non puntare l’antenna (che ormai è incorporata nel telefonino) sulle zone delicate del corpo.

Periodicamente i cellulari entrano in trasmissione, ed è dannoso trasportarli vicino al cuore, all’addome, agli organi vitali in genere.

La cosa peggiore che si possa fare è usarli in macchina, perché l’intensità di campo risulta moltiplicata.

Delle ricerche fatte in Inghilterra dimostrano che le radiazioni in macchina provocano uno stato di squilibrio mentale, ed un rallentamento delle reazioni peggiore di quelle dell’alcool.

I cordless hanno un livello d’emissione molto più basso, ma la vicinanza alla testa li rende comunque dannosi.

È ormai accertato che gli effetti sul cervello e probabilmente sugli altri tessuti sono cumulativi. Cioè, i danni sono irreversibili, e tante piccole esposizioni fanno l’effetto della classica goccia d’acqua.

Ma il pericolo non viene solo da questi strumenti ormai inevitabili.

I piloni dell’alta tensione, i trasmettitori/ripetitori radio (compresi quelli del cellulari, della TV, della telefonia) creano un ambiente dannoso alla salute, detto elettrosmog.

Quando entrano in gioco i grandi interesse economici

Nel ’93 l’industria delle telecomunicazioni ha investito 25 milioni di dollari in una serie di ricerche, per dimostrare che i cellulari non sono dannosi.

Non ne sentirete mai parlare, perché dimostrarono proprio il contrario.

Vediamo invece tutti i giorni gli effetti dei soldi che le industrie, avendo mangiato la foglia, spendono per far credere che non esista alcun pericolo, e che a pensarla diversamente sono solo dei visionari fanatici ed ignoranti.

Succede quindi che molti governi (compresi gli USA) ed anche molte regioni Italiane oscillino tra leggi che permettono l’inquinamento generalizzato e leggi che proteggono la salute, quest’ultime nate in quasi sempre dalle pressioni dei cittadini.

Ad esempio a Padova è nata l’Associazione Padovana Prevenzione e Lotta all'Elettrosmog http://www.applelettrosmog.it/.

Che fare?

Innanzitutto essere consapevoli del problema e delle sue conseguenze.

Gli effetti di questi campi diminuiscono con il quadrato della distanza. Usare un telefonino a 50 cm dal corpo è completamente diverso dal tenerlo sull’orecchio.

Queste solo le regole della salute, certamente difficili da seguire.

1.    Capire il livello d’inquinamento (elettrosmog) dell’area in cui si vive, e possibilmente fare pressione sulle amministrazioni per ridurlo.

2.    Usare il cellulare appoggiato alla testa non più di 4 – 5 minuto al giorno.

3.    Non usare mai i cellulari in macchina.

4.    Usare i cellulari in viva voce, distanti dal corpo: in queste condizioni il rischio è enormemente minore. Almeno utilizzare le cuffie (soluzione però sempre ad alto rischio).

5.    Non darli ai bambini.

Dalla ricerca sulle energie sottili sono nati degli schermi, che arrivano ad eliminare gli effetti sull’uomo dell’elettrosmog dagli ambienti. Riducono molto gli effetti dei cellulari, che però anche così restano sempre devastanti.

Riferimenti

Per chi mastica un po’ d’inglese: http://www.energyfields.org/ e soprattutto http://www.emrnetwork.org/ e http://www.wave-guide.org/.

Parte dei materiali qui presentati sono stati presi da un articolo di Amy Worthington.