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Reiki, tecniche energetiche e ScienzaIl Reiki, come le altre tecniche di guarigione energetica, ha delle proprietà sconcertanti. In genere si esita a parlarne, presi dal timore di suscitare incredulità e diffidenza. Sulle tecniche energetiche, in effetti si sa molto poco, ma si stanno sempre più diffondendo, da una parte, il desiderio di saperne di più e di acquisire le capacità di utilizzarle, dall’altra lo scetticismo aprioristico e la disinformazione. L’idea che si possa "guarire" (in realtà attivare la guarigione naturale) con l’imposizione delle mani, viene in genere accettata abbastanza facilmente. Riesce più difficile credere che queste capacità, attribuite a poteri di pochi eletti, possano essere acquisite da chiunque, ed in soli due giorni. Ancora più ostico è il concetto che, a differenza di quanto avviene nella pranoterapia, l’operatore non utilizza la sua energia personale, ma impara a convogliare l’energia che ci circonda e che trasmettendola agli altri si carica egli stesso. Ma ci sono altre caratteristiche delle tecniche energetiche che lasciano alcuni increduli e sono le capacità di: · Fare trattamenti a distanza · Trattare la materia, anche inanimata · Trattare le situazioni. Impossibile! Comprendiamo che per alcuni lettori credere a questi fatti sia particolarmente difficile, visto che vanno contro la nostra cultura più radicata. Tanto per essere chiari, perfino noi, come la gran parte degli operatori con anni di esperienza, fatichiamo a crederci. Spesso ci chiediamo se i risultati non possano essere frutto di un caso, pur contro ogni logica perché il caso non può giustificare i continui successi, ammesso poi che il caso esista. Comunque non stiamo parlando del sano senso di stupore che accompagna le esperienze di Reiki, ma d’un pizzico di scetticismo inveterato. Entriamo nel merito Usando le proprie mani, per quanto riguarda la distanza dal corpo o da ciò che si vuole trattare, nelle tecniche energetiche, almeno ad un certo livello, non è necessario il contatto. Addirittura la distanza è un fatto secondario e le persone si possono trovare a pochi centimetri come a chilometri di distanza. Come abbiamo detto, col Reiki è possibile trattare anche la materia inanimata: per esempio trattare i farmaci, attenuando, anche di molto, gli effetti collaterali; trattando gli alimenti, si rendono più assimilabili e così via. Sul trattamento delle situazioni preferiamo non addentrarci, sia perché potrebbe essere facilmente confuso con qualcosa che ha troppo il sapore di magia, sia perché sull’argomento non ci risultano studi scientifici di nessun tipo. La parola alla scienza. Le ricerche sulle medicine energetiche sono poche, principalmente per due motivi. Il primo è la diffidenza che gran parte del mondo accademico nutre nei confronti delle medicine naturali ed energetiche e dei fenomeni ad essi collegati. L’altro è che dai risultati di queste ricerche non scaturiscono i grossi flussi economici legati, per esempio, alla ricerca sui farmaci e quindi ci sono pochi fondi disponibili. Sul Reiki sono state fatte varie ricerche, ad esempio sulla terapia del dolore nel cancro o sui torturati di Sarajevo, ma per capire gli effetti di cui si parla ci serviremo di studi su altre tecniche energetiche. Uno studio sul Therapeutic Touch (TT), una delle tecniche utilizzate da Laura, molto diffusa negli USA, aveva l'obiettivo di valutare la capacità di guarire le ustioni. È stata realizzata in "doppio cieco", cioè due gruppi di pazienti omogenei, uno trattato con il TT, l'altro no, senza che né i pazienti né il medico curante sapesse quale era il gruppo trattato veramente. Chiunque conosca le tecniche energetiche sa già che lo studio ha dato esito positivo: col Reiki, scottature e ferite si risanano a vista d'occhio ed è solo un piccolo esempio. Il motivo per cui abbiamo citato questo particolare studio, è che per realizzare il doppio cieco, l'operatore TT veniva messo dietro un paravento; quindi non c'era nessun tipo di contatto, neppure visivo, col paziente, confermando così, difronte a ricercatori scientifici, la trasmissione di energia a distanza. Un altro esempio interessante è lo studio degli effetti del Qi-Gong su campioni di cellule tumorali di fegato umano. È risultato che i campioni trattati presentavano non solo una inibizione della crescita tumorale ed una distruzione delle cellule tumorali, ma anche una miglior strutturazione di quelle sane. La ricerca ha riguardato, oltre al tema del trattamento a distanza, anche quello del trattamento della materia. Un'altra ricerca è stata facendo trattare l'acqua pura (ovviamente senza contatto) da vari operatori energetici, ed ha evidenziato che i trattamenti modificano il suo spettro di assorbimento dell'infrarosso. In realtà la modifica che avviene è molto più radicale: l'acqua così trattata è carica di energia che cede a chi la beve, ma l'importante è che si è dimostrato che il trattamento ha modificato una sua proprietà fisica. A proposito delle proprietà dell'acqua vedere l'articolo Acqua fresca? Ora questi studi rappresentano solo un piccolo esempio, ma ci conforta che la scienza, quando indaga sui fenomeni energetici, trova conferme, che diventano sempre più significative via via che gli strumenti scientifici diventano più sofisticati. Comunque, per chiudere, il migliore atteggiamento in questo tipo di cose è quello di S. Tommaso: provare per credere. Argomenti correlati:Articolo sul ReikiLavorare con l'energiaSeminari: Diventare operatori Reiki |