La lunga 'carriera' dell'intestino.
Nel medioevo Dante lo chiamava “il lubrico sacco oe si
tramuta in merda quel che si trangugia”.
Molto tempo è passato da allora e gli
scienziati moderni
dicono che possediamo un secondo cervello distribuito sull'intestino (un secondo
cervello lo avevano anche i dinosauri ma lo usavano per controllare la coda). Lo
chiamano cervello enterico perché qui vengono utilizzate e prodotte molte delle
sostanze tipiche del cervello, a partire dai neurotrasmettitori.
Esiste quindi un asse privilegiato di collegamento pancia –
testa, che fa si che le nostre azioni, istintive e razionali, abbiano sempre una
profonda componente viscerale. È una delle chiare prove che il cervello, grande
regolatore di tutte le nostre funzioni, è a sua volta profondamente regolato da
tutti gli altri processi fisiologici.
L'intestino è anche il luogo dove si ha la
massima
concentrazione del sistema immunitario; il che è facilmente comprensibile, se si
pensa che deve difenderci da tutti gli
antigeni che ingeriamo.
Ancora, nell'intestino c’è un importante collegamento tra
le cellule del sistema immunitario e quelle del sistema nervoso, ed è talmente
stretto che la distanza tra neurone e linfocita è molto minore di quella tra due
neuroni.
Tutto questo è stato scoperto solo negli ultimi anni e si
tratta di ricerche poco note.
Si conosce invece da lungo tempo il ruolo dell'intestino
nella digestione (assorbimento delle sostanze).
Questa funzione avviene tramite dei tubicini, detti villi,
ma anche attraverso la parete intestinale, che è composta da un solo strato di
cellule.
Questa leggera parete separa il flusso sanguigno
dall'intestino, in cui si possono formare sostanze tossiche (come la cadaverina
e la putrescina).
Il quadro che abbiamo tracciato è molto parziale, ma può
dare un'idea del perché oggi si dia tanta importanza al lungamente negletto
intestino.
In pratica la pancia svolge un ruolo fondamentale
nell'armonizzare i processi metabolici, immunitari e nervosi.
Razionale e viscerale
Le recenti scoperte sono di straordinaria importanza, ed
hanno molti risvolti che non si limitano al campo medico, dove servono ad
impostare terapie (curative e preventive) più efficaci.
Hanno una valenza anche nella vita di tutti i giorni e
possono aiutarci a vivere meglio con noi stessi e con il mondo.
Ad esempio la comprensione della stretta interrelazione tra
pancia, sistema nervoso e cervello ci aiuta a stabilire un miglior equilibrio ed
a superare uno dei miti della nostra epoca.
Quello, purtroppo ormai profondamente radicato, della
supremazia dell’intelletto; dell’evoluzione dell’umanità vista come il
superamento dell’istintualità animale a favore della pura razionalità.
Il vero progresso, come ci dice la cultura
olistica, sta
invece nell’imparare a trovare il giusto equilibrio. E poi come si fa a
tracciare una riga netta, a separare l'una dall’altra? Come distinguere se siamo
effettivamente guidati dalla fredda ragione o dall’emozione?
Consideriamo adesso i collegamenti tra le aree corticali
(comportamenti razionali) e quelle profonde (legate alle risposte automatiche ed
ai comportamenti istintivi). Ci sono più neuroni che portano dalle aree profonde
a quella corticale che viceversa.
Quando ne parliamo nei nostri seminari, in genere
registriamo una reazione di sconforto, le persone si sentono svantaggiate da
questa prevalenza della sfera irrazionale.
Ma si tratta ancora una volta di un retaggio culturale che
non ha più senso. Questa è la nostra natura, la struttura con cui abbiamo
realizzato tutte le conquiste dell’Umanità.
Del resto sappiamo bene che quando ci riteniamo
lucidamente razionali spesso e volentieri ci autoinganniamo.
Ma non è questo il punto.
In realtà non è assolutamente vero che la scelta migliore
sia sempre quella razionale, anzi, forse non lo è quasi mai.
Il comportamento migliore è quello che nasce dal giusto
equilibrio delle componenti, razionale, emozionale ed intuitiva.
Anzi, ci dice la scienza moderna, ha veramente poco senso
parlare in questi termini, e dobbiamo farlo solo a causa di un retaggio
culturale che è ora di superare.
Tutto il dualismo mente e corpo va rivisto, ben oltre il
tentativo di mediazione (peraltro molto utile ed importante) della
psicosomatica.
Diventano anche più chiari i meccanismi di patologie
gatrointestinali come gastrite, ulcera e colite (ora chiamata colon irritabile),
che venivano definite psicosomatiche.
Tra
le ulcere possiamo mettere anche quelle
batteriche (elicobacter pylori): perché la
spiegazione del fatto che il batteio attecchisca non è solo nell’occasione di
contagio, ma anche e di più nel fatto che il sistema immunitario non abbia
saputo reagire.
Si tratta di vecchie conoscenze cha accompagnano ancora
l’umanità, e sono molto diffuse. Oggi si riesce a tamponare la sintomatologia e
ad evitare operazioni chirurgiche, ma queste scoperte, nell’approccio delle
Terapie Naturali Integrate ci consentono di fare molto di più lavorando sulle le
cause.
Antiche novità: i chakra
Che la pancia fosse un punto privilegiato nella componente
emozionale lo sapevano già le antiche medicine tradizionali.
Ad esempio in molte tradizioni si parla di chakra, le aree
in cui avvengono gli scambi di energia tra il corpo e l’ambiente.
Il chakra dell’emozione e della risposta istintiva è
localizzato nello stomaco, ed in occidente viene chiamato chakra del plesso
solare.
Va da sé che in questo modello la salute è rappresentata
dal giusto equilibrio dei vari chakra e della circolazione dell’energia tra di
loro e la altre strutture fisiche ed energetiche.
Tutto questo contribuisce a comprendere l’efficacia delle
tecniche di armonizzazione e di riequilibrio energetico, come le tecniche
meditative.
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