



| |
I parassiti intestinali sono un problema che riguarda quasi tutta la
popolazione. Attualmente la loro presenza viene diagnosticata in una percentuale trascurabile
dei casi, per tre motivi:
-
I sintomi che possono dare sono molto variabili, ed è molto difficile
riconoscere un quadro diagnostico.
-
A livello mondiale, per qualche inspiegabile ragione, non viene data
importanza a questo fenomeno, e raramente i medici ne hanno competenze
approfondite.
-
Esistono nel mondo pochi laboratori attrezzati per i test dei vari
parassiti, ed i protocolli usati per i pochi parassiti presi in considerazione
sono largamente inefficaci.
Infatti i parassiti hanno molte fasi, ed in generale si rilevano dalle
analisi solo nella forma adulta, che è presente nelle feci o nell'area perianale
solo per breve tempo.
La Dottoressa Hulda R. Clark ha avito il merito di riproporre alla comunità
medica e scientifica questo problema, con degli studi sui parassiti intestinali
e le loro conseguenze che sono molto gravi.
Lo si comprende bene se si pensa che l'intestino contiene la maggior parte
del sistema immunitario, contiene un sistema neurale simile a quello del del
cervello (si parla infatti di cervello enterico), con cui è strettamente connesso.
Uno dei danni è rappresentato dai buchi che i parassiti adulti fanno sulla
parete intestinale; da qui passano direttamente nel sangue tutte le tossine.
Riconoscerli, liberarsene
Ancora una vola, come nel caso delle intolleranze, nel riconoscimento
troviamo un valido strumento nella
bioelettronica, particolarmente con il sistema
EAV e le macchine derivate dagli studi
della Ckark.
L'eliminazione dei parassiti può essere fatta efficacemente
solo con dei protocolli che contemplino il trattamento della disbiosi
(ripristino delle funzionalità intestinali, e l'eliminazione delle uova.
Argomenti correlati:
|