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La gestione dello stress

Ritorniamo sui sorprendenti risultati della ricerca medica. Che alla luce del buonsenso sono poi logici, ma che hanno ormai ottenuto una convalida scientifica.

La ricerca medica di punta ha dimostrato che, mentre le cure farmacologiche  hanno ben poco effetto, le tecniche di gestione, come la meditazione, l’attività fisica adeguata e l’alimentazione sono la soluzione vincente.

Innanzitutto il metodo per gestire lo stress non è certamente quello di evitarlo. Come tutte le funzioni fisiologiche al contrario va allenato correttamente. E questo va d’accordo con il fatto che l’uomo moderno vive un’esistenza ricca di stressor e non la può evitare.

È quindi indispensabile diffondere la conoscenza dei meccanismi di stress, ed aiutare le persone a integrare correttamente gli eventi della loro vita.

I punto chiave, va ricordato, è che la dannosità dello stressor dipende prevalentemente dal modo in cui viene percepita(V. l'esempio di Vasco Rossi e di Fantozzi).

Consideriamo ad esempio lo stress del tipo lotta – fuga (prevalenza dell'asse corticosurrenalinico).

Questa è la risposta ad una minaccia alla sopravvivenza, quella che un tempo richiedeva un continuo stato di allerta contro i pericoli della natura. Oggi la minaccia è percepita nei rapporti di lavoro e sociali.

Percepita è la parola chiave.

È evidente che una valutazione corretta di molte situazioni vissute come minaccia non sono tali ad una valutazione serena.

Ma c’è molto di più. Tutte le ricerche sulle dinamiche interpersonali, dimostrano che il modo in cui ci poniamo nei confronti delle altre persone (e secondo la metafisica anche verso le cose) condiziona le risposte che riceviamo. Se non altro l’idea di essere aggrediti può provocare davvero l’aggressione.

È molto interessante il fatto che i Boscimani, che evidentemente hanno alle spalle lunghi millenni di abitudine, quando vivono nella jungla non presentano problemi da distress.

Allora proprio le minacce che ci sembrano (e forse sono) più oggettive, i fenomeni naturali ostili, possono essere integrate. E questo rimarca ancora che la gestione dello stress è per noi in primo luogo un fatto di conoscenza dei suoi meccanismi e di migliorare la percezione della realtà.

Allora invece di inveire contro la dannosità della vita moderna, la risposta è quella di aiutare ognuno ad inserire quella che possiamo chiamare una certa saggezza nella dieta quotidiana.

Imparare a vedere le cose che capitano nella giusta prospettiva, quindi evitare le cose che possono essere evitate ed accettare le altre.

Questi concetti nel nostro vissuto suonano teorici e impraticabili, ma ormai esistono strumenti facili e concreti, che fanno sempre più parte dell’attrezzatura medica.

Si tratta ad esempio delle adeguate tecniche energetiche, tra cui spiccano il Reiki e la meditazione. Basta pensare ai sorprendenti risultati della ricerca scientifica, che hanno dimostrato che con la meditazione ci si ammala molto meno.

Altri elementi importanti, che comunque rientrano nel quadro dei una condotta di vita sana, sono giusta quantità di attività fisica e l’alimentazione.

La loro importanza è oggi largamente sottovalutata, nonostante che anche qui la ricerca scientifica ha ormai dimostrato l’importanza, ad esempio dell’alimentazione nell’insorgenza dei tumori.

Le relazione tra stress e mente sono in primo piano nella scelta della strategia terapeutica. In molti casi di distress gravi sono importanti le terapie per superare la disperazione ed i blocchi emotivi.

Qui servono molto strumenti come i fiori di Bach, e tecniche di integrazione dei blocchi come il lavaggio energetico messo a punto dal Dott. Butto.

Le soluzioni adottate da Laura e dal suo staff usano una grande varietà di tecniche per dare a ciascuno la soluzione giusta.