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Un uomo durante I'll suo viaggio trova davanti a se' un fiume.La corrente e'
molto forte in quel punto e non puo' attraversarlo a piedi o a nuoto.Lontano si
intravede un ponte,molto lontano.Raggiungerlo comporterebbe l'impiego di troppo
tempo e una fatica non sostenibile.Si affaccia all'orizzonte anche un
temporale.L'uomo si guarda intorno e vede molti alberi .Decide di costruire con
gli alberi tagliati e le loro liane una zattera per attraversare I'll
fiume.Tronchi legati da radici scoperte diventano I'll mezzo per andare oltre
..la zattera e' pronta. Nell'acqua l'uomo viene colpito da un grosso e
resistente ramo ma con audacia lo taglia e lo utilizza per accellerare la
traversata.La zattera spinta dal ramo raggiunge veloce l'altra sponda.L'uomo
finalmente riprende I'll suo viaggio sulla terra.Sa bene che non incontrera'altri
fiumi lungo la strada.E' mentre riprende I'll suo cammino che pensa alla
zattera,a quanto e' stata utile,alla sua solidita',all'ingegno e alla fatica
fatta nel costruirla.Sa ,in cuor suo,che non gli servira' piu'a nulla e che
portandola con se'I'll suo cammino sara' rallentato,disturbato,deviato.Ma non
riesce ad abbandonarla.E'cosi che riprende I'll suo viaggio con la zattera in
spalla,ormai inutile,che lo costringe al passo della tristezza e della
fatica,rinunciando al movimento accellerato del destino.
Abbandoniamo lo zaino dei pesi emozionali,siano luoghi,eventi,legami con persone
incontrate lungo I'll viaggio della nostra esistenza.Manteniamoci sulla
'zattera'della realta' dell'essere e non quella dell'avere.Consideriamo gli
altri come donatori d'amore o come ricercatori d'amore spaventati.Che ognuno di
noi possa sentirsi e vedersi come quel meraviglioso dono che e' venga raccolto
dal cuore e dalla mente di chi semplicemente..'E''..
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