|
Le domande del profanoA cura di Massimo FranceseAll’inizio del 2001 io e la mia famiglia ci siamo iniziati al I° livello Reiki. A distanza di quasi un anno voglio testimoniare l’assoluta positività di questa esperienza e lo voglio fare mettendo in luce un risvolto del Reiki di cui non si é parlato nell’articolo. Il Reiki rimette in moto la vita e ci permette di cambiare e non solo interiormente. Se avevamo da tempo un’idea che non riuscivamo a concretizzare, dopo l’iniziazione si ritrova la voglia di coinvolgersi e le cose accadono, si rifà ordine. Questo vuol essere il mio piccolo contributo al Reiki e a una donna di rara capacità e preparazione che ad esso ci ha iniziati: Laura Quinti. Passiamo ora alle domande! Avete messo in guardia contro ciarlatani e improvvisatori che sviliscono questa pratica. Come possiamo distinguere un Master Reiki o un operatore serio e preparato da una sua imitazione? Tre criteri: Il lignaggio (cioè la discendenza dal fondatore del Reiki Mikao Usui), l’umiltà del Master o dell’operatore e più di tutto l’esperienza diretta delle persone. Quando un allievo comincia ad ottenere buoni risultati trattando i parenti o gli amici e comincia a sentirsi “in gamba”,come deve comportarsi? Deve ricordarsi che l’energia non è la sua, niente è dovuto e quello che riceve lo deve trasmettere con umiltà ed amore, consapevole dei cambiamenti che possono avvenire su se stessi e sugli altri. Funziona solo sulle persone? No, anche sugli animali e sulle piante … e questo liquida la questione della suggestione. Le domande dei lettori
|